I temi di questo progetto sono essenzialmente due: la cucina in muratura e la cabina armadio.
Temi inusuali per me, ma fortemente amati e voluti dai proprietari, una giovane coppia con una figlia piccola; dicevo inusuali perché legati alla capacità di caratterizzare gli spazi, propria degli arredi su misura.
Le esigenze prestazionali dei due elementi di arredo fisso sono stati assunti con l’intento di farne due oggetti che fossero sì legati agli spazi domestici ove s’inseriscono, ma che fossero comunque capaci di vivere anche di vita propria e, quindi, volendo, essere ripetuti in altri contesti spaziali.
La cucina è stata progettata basandosi senza dubbio sul multiplo dimensionale della piastrella di rivestimento: non avere elementi di rivestimento rifilati o comunque tagliati è parso essere lo strumento progettuale primario per mantenere gli obiettivi di formalizzazione spaziale e ripetitività standardizzata.
La cabina-armadio basa la sua caratterizzazione formale sul fatto di essere collocata in angolo acuto, ben inferiore ai 90°: ne discende un disassamento non solo delle due ante di ingresso, ma anche dell’attrezzamento interno a mensole (destra grandi e alte, sinistra piccole e basse).
Per il resto, rilevabili dal reportage fotografico sono: un usuale accostamento, nella zona giorno, tra un pavimento in gres (similpietra) grigio, di nuova posa, ortogonale, e un parquet di rovere preesistente posato a spina di pesce; un rivestimento delle pareti del bagno in tesserine vetrose di colore molto vivo, accostato a un piano lavabo in marmo bardiglio e, a terra, al medesimo pavimento di nuova posa prima accennato.